Sez. A in lingua italiana
SFUMATURE
Osservo una scultura immobile, granitica,
eppure sembra parlare alle corde profonde delle mie emozioni,
mi soffermo, stralunato, su un quadro astratto,
che rende reale i colori della mia fantasia,
una melodia risveglia i miei sensi intorpiditi,
un’orchestra di vibrazioni scuote i miei pensieri,
i sogni ed il mare danzano insieme rumorosamente
e io vago felice, fischiettando fanciullescamente la gioia.
Nel buio o nel sole,
in una piazza affollata o nei vicoli deserti,
saltando l’ostacolo o strisciandoci sotto,
scrivendo una lettera o strappando quel ricordo,
leggendo un romanzo o ignorando la sua bellezza,
disegnando un cuore o frantumandolo al suolo,
amando la vita o fuggendo da essa,
la gioia è solo nella sfumature.
Sez. B in dialetto romagnolo
A vreb avdé
A vreb avdé la bleza d’un’uviôla
stra l’érba e al foj d’un fös, a premavira,
a vreb sintì l’armór de’ vẽnt ch’e’ tira,
d’un zöc ch’e’ bruša lẽnt ins un’ irôla.
Stra amig sintì e’ calór d’ una parôla
còma un pô d sól d’invern’ a la custira;
farmês, sintì la tëra ch’ la rispira,
farmês e mets’ in sdé, ascultê una fôla.
Mo tot i cor, i va, i pretènd, i ziga,
sta vita senza tẽmp la s’abarbaja,
ch’ u-n s véd cvel ch’ l’ è piò cêr e misterióš,
e’ côr ch’e’ bat, un fiór, una furmiga,
e’ zil la nöt, e’ vól d’ una parpaja.
A vreb sintì e’ silẽnzi, la su vóš.
[traduzione]
Vorrei vedere…
Vorrei vedere la bellezza di una viola
tra l’erba e le foglie di un fosso, a primavera,
vorrei sentire il rumore del vento che tira,
di un ceppo che brucia lento su un’arola.
Tra amici sentire il calore di una parola
come un po’ di sole d’inverno a solatìo;
fermarsi, sentire la terra che respira,
fermarsi e mettersi a sedere, ascoltare una favola.
Ma tutti corrono, vanno, pretendono, urlano,
questa vita senza tempo ci abbaglia,
che non si vede quello che è più chiaro e misterioso,
il cuore che batte, un fiore, una formica,
il cielo la notte, il volo di una farfalla.
Vorrei sentire il silenzio, la sua voce.